3 settembre 2020
Importante sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea in nome del principio di non discriminazione dei passeggeri aerei.
Oggi 3 settembre 2020, la Corte di Giustizia UE ha emanato una nuova sentenza che rafforza i diritti dei passeggeri aerei.
In particolare, i Giudici sono intervenuti nuovamente in sede di interpretazione del Regolamento CE 261/04 e nello specifico sull’articolo 7 che contempla la compensazione pecuniaria per i casi di volo cancellato, in ritardo o di overbooking.
La compensazione è un risarcimento forfettario che ristora la perdita di tempo patita dal passeggero aereo in caso di volo in ritardo, volo cancellato o negato imbarco per overbooking.
Tale risarcimento ha un valore variabile a seconda della lunghezza della tratta del volo:
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Euro 250,00 per tratte inferiori ai 1500 chilometri;
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Euro 400,00 per tratte comprese tra i 1500 e i 3500 chilometri;
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Euro 600,00 per tratte superiori ai 3500 chilometri.
Con la sentenza di oggi la Corte di Giustizia ha affermato che è discriminatorio il fatto che le compensazioni debbano essere pagate solo in euro. Infatti, per via del cambio monetario, può capitare che per un passeggero che risiede in un paese in cui l’euro non è moneta ufficiale, il pagamento in euro sia svantaggioso.
E’ questo il motivo per il quale secondo i Giudici il pagamento deve essere effettuato nella valuta del paese in cui risiede il passeggero.
Nel caso di specie, la compensazione era stata richiesta da un cittadino polacco, il quale ha ritenuto discriminatorio che il risarcimento gli fosse liquidato in euro e non in zloty.
Il passeggero polacco ha visto vincere la sua tesi.
Se anche il tuo volo è in ritardo, è stato cancellato o hai subito un disservizio aereo, non esitare a contattarci per far valere i tuoi diritti riconosciuti dalla normativa europea.
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*Photo by Bill Oxford on Unsplash